“Don’t buy this Jacket”: Patagonia e l’Unconventional Marketing

Avete mai visto un venditore che vi incita a non comprare un suo prodotto?

Patagonia, il celebre brand outdoor, ha usato questa strategia, denominata “Don’t buy this Jacket”, nel 2011 per pubblicizzare una sua giacca. 

Una campagna pubblicitaria audace e potenzialmente suicida, che però ha portato dei risultati strabilianti ed ha creato uno dei casi più famosi di unconventional marketing

La strategia di Patagonia: ecologia ed etica

Patagonia in occasione del Black Friday del 2011 ha deciso di stravolgere le regole facendo uscire su una pagina del New York Times una pubblicità di una sua giacca sportiva dove invitava a non comprare il prodotto. 

Su questa pagina era presente un titolo a caratteri cubitali con scritto “Don’t buy this Jacket”, una foto di una giacca grigia da outdoor e in fondo una lista dei costi ambientali ed ecologici che servono per la produzione di un singolo capo, come ad esempio i più di 130 litri di acqua utilizzati e i 10 kg di anidride carbonica emessi. 

Pubblicità "Don't buy this jacket" Patagonia New York Times

Nella pubblicità era inoltre presente un piccolo vademecum con dei suggerimenti e delle buone abitudini per impattare meno sull’ambiente, come riciclare, riutilizzare o riparare i propri vestiti. 

Una pubblicità minimalista ma molto potente con un approccio decisamente etico ed ecologico, ma sicuramente controproducente. 

Oppure no? 

I benefici della pubblicita’ sul brand Patagonia

Nonostante sembrasse un’idea folle, questa strategia ecologica ha portato, contro ogni probabilità, ad un aumento del 30% delle vendite di quella giacca e non solo!

Don't buy this jacket Patagonia 
Strategia Marketing

La comunicazione “ecologica” è servita a sensibilizzare e informare i consumatori sui costi ambientali nel settore dell’abbigliamento ed ha aiutato Patagonia a posizionarsi come brand green impegnato nella salvaguardia della natura, ideale per attirare un pubblico attento a queste tematiche. 

Un pubblico disposto a spendere di più per un abbigliamento che rispetta determinati standard etici ed ecologici e che duri nel tempo; i cosiddetti “Patagucci”. Ultimo ma non per importanza, questa strategia di marketing è diventata subito virale, creando un passaparola intorno al marchio e aumentandone la diffusione.

La vision e l’impegno di Patagonia

Fin dalla sua nascita nel 1973 Patagonia ha sempre tenuto fede alla sua vision: “Avere un’impronta positiva sul mondo con i prodotti che vendiamo.” 

La sua politica è ecosostenibile e molto attenta agli sprechi inutili e dannosi per la natura: 

Patagonia infatti utilizza solamente materiali riciclati o realizzati in maniera organica, e incoraggia ad allungare la vita dei propri prodotti, offrendo una garanzia a vita e invitando i clienti a portare nei loro negozi gli abiti danneggiati per ripararli o riciclarli, evitando così di comprarli di nuovi, la cui produzione provocherebbe altro inquinamento. 

Questo perché come dice la CEO dell’azienda Rose Marcario: 

“Riparare è un atto radicale” 

Patagonia inoltre fin dal 1985 si è imposta come marchio green donando l’1% delle sue vendite ad associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente. 

La campagna “Don’t buy this jacket” non ha fatto altro che confermare l’impegno ecologico del brand di abbigliamento. 

In conclusione possiamo affermare che la strategia di unconventional marketing messa in atto da Patagonia ha portato a dei risultati strabilianti sia dal punto di vista economico che d’immagine. 

Va però ricordato che un aumento delle vendite implica anche un aumento della produzione e di conseguenza dell’inquinamento causato dall’azienda. 

Tuttavia quelle vendite sono servite a finanziare associazioni ambientaliste e ad aumentare la consapevolezza sul cambiamento climatico

In questo caso possiamo dire che non tutte le emissioni vengono per nuocere!

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